mercoledì 27 febbraio 2008

cambiare rotta, a piccoli grandi passi

Mi è capitato di leggere di persone che hanno provato a fare, per un certo lasso di tempo limitato, una vita da perfetto ambientalista. Hanno provato a non utilizzare la machina, a non sprecare acqua ed energia, ecc…

Molti lo fanno per dare l’esempio e dire che vivere sostenibile non è impossibile. Ma conosco tanta gente (a dir la verità non cosi tanta..) che vive sostenibile tutti i giorni.

Da circa 1 anno o poco più anche io ho deciso di vivere sostenibile. E piano piano ho fatto diversi cambiamenti nelle mie abitudini. Non mi è costato nulla, anzi ci ho guadagnato tanto, e ogni giorno cerco di trovare una nuova cosa da fare per riuscire a diminuire la mia impronta ambientale. La prima cosa è stata stare attenta a tutti gli sprechi, cosa laboriosa che richiede un impegno costante ma che da molte soddisfazioni. Poi ho deciso di rinunciare alla carne. Il consumo di carne è colpevole di una grossa fetta di inquinamento a causa degli allevamenti intensivi, per non parlare dell’ingiustizia sociale che si viene a creare, il terzo mondo muore di fame e noi facciamo ingrassare tanti animali per poterli poi uccidere, anche crudelmente, e mangiarli. Non è più facile mangiare direttamente i cereali e le piante?! Cerco sempre di stare attenta ai rifiuti, diminuendo li e facendo la raccolta differenziata. Poi ho scoperto che curare la nostra igiene costa all’ambiente tantissimo e ho deciso di usare prodotti sostenibili (che non fanno male alla salute, al contrario di quelli utilizzati da tutti…) e soprattutto diminuirli. Ultimamente sto utilizzando gli assorbenti biodegradabili con l’intenzione di prendere al più presto quelli lavabili. Sono scelte che migliorano la qualità della vita e danno un po’ di sollievo al ambiente. Non costano nulla, anzi a volte ripagano sia in soldi risparmiati sia in salute!

Mi propongo di riportare i gesti che ogni volta mi fanno essere più rispettosa dell’ambiente sperando in tante critiche e consigli.

Cambiare rotta si può, e per noi in questo momento non è più una libera scelta ma un obbligo morale verso i nostri figli.

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