mercoledì 26 marzo 2008

oltre il nucleare

Mi accingo a fare un discorso su un argomento vasto e complicatissimo, ma lo faccio in risposta alla domanda su cos’altro possiamo fare se non il nucleare. Non pretendo di essere esauriente e priva di errori,anzi.

Sono necessarie alcune premesse:
1- il nucleare non può essere la soluzione perché non sufficiente, non infinito, non pulito, non immediato.
2- la questione energetica riguarda anche il problema del riscaldamento globale, ormai indiscutibile.
3- il sistema attuale di gestione dell’energia mondiale basata sulle fonti fossili è destinato a crollare per mancanza di risorse.
4- l’uso attuale dell’energia è inefficiente e sprecone.
5- l’inquinamento derivato dal uso improprio ha causato , causa e causerà moltissime morti (il CNR e l’Organizzazione Europea della Sanità conta che il 20 % delle morti siano imputabili all’inquinamento).
6- questo sistema alimenta un circolo vizioso di ingiustizia, guerre, povertà e distruzione in moltissimi paesi.

Detto ciò,

Il modello di sviluppo basato su consumi spropositati di risorse è destinato a implodere per mancanza di materia prima, se non si avrà un cambiamento.
Per trovare una soluzione all’evidente disastro e all’incubo che si prospetta bisogna in primo luogo mettere in discussione l’attuale modello di crescita.
Se non si fa questo, per continuare con il trend di crescita attuale (ammesso che sia fattibile in termini di risorse, e non lo è.) non c’è nessuna soluzione alla questione energetica, né con il nucleare, ne con le rinnovabili.
Per prima cosa quindi è cominciare a pensare alla decrescita. ( parola che a molti fa ribrezzo ma che racchiude una pratica di vita che migliorerebbe la qualità della vita in modo straordinario…rimando ai tanti testi che se ne occupano..).
Si capisce che questo deve essere fatto in massa, da tutti, classi dirigenti in primis per poter avere risultati ed evitare il disastro.
Bisogna ripensare l’attuale sistema di consumi, scambi, servizi, bisogni.
Se si fa questo e si punta ad interventi di efficienza energetica massiccia in tutti i campi, razionalizzazione dei consumi con tutto quello che questo significa,(alcuni esempi: filiera corta per i generi alimentari, rinunciare a scambiasi tonnellate di prodotti tra i paesi, e ognuno sviluppi il necessario sul proprio territorio, ecc…) si può pensare di utilizzare le fonti rinnovabili, con le tecnologie gia disponibili (e c’è ne sono tante…) e puntare sulla ricerca per migliorarle, trovarne di nuove.
Punto fondamentale perché le rinnovabili funzionino al massimo dell’efficienza è la delocalizzazione della produzione di energia. Ognuno deve produrre l’energia con sistemi adeguati al posto dove si trova e tutti devono essere collegati ad una rete in cui si scambiano le eccedenze.
Tra le tecnologie oggi disponibili e facilmente diffondibili:
idroelettrico, geotermico, eolico, moto ondoso, solare termico, fotovoltaico, solare termodinamico, biocarburanti e biomasse.
Una piccola nota: L’efficienza della tecnologia delle rinnovabili è relativamente utile (quasi inutile) ai conti che si fanno -molte volte solo per debellare e comunque messi a confronto con le fonti fossili- poiché si tratta di fonti rinnovabili!!! Cioè che non ci costano in quanto la natura ce le garantisce...
Per questo mi viene da ridere quando sento che il fotovoltaico è una tecnologia scadente perché ha un basso rendimento…!?!?
Il rendimento ha senso quando io pago un processo con una quantità di energia-materia e ne ricavo un lavoro diminuito delle perdite caratteristiche di quel processo… nel caso del fotovoltaico io non pago un bel niente, è il sole che mi garantisce l’energia, e penso che ce la garantirà per ancora molto tempo.. quindi ho un lavoro gratis!!! Che altrimenti andrebbe perso, sfruttato solo per prendere la tintarella ai nostri tetti…:P
Anche un bambino capirebbe che il modo attuale di discutere delle fonti rinnovabili è falsato alla base.. Per questo ci ritroviamo dei dati dai quali traspare l’”inefficienza” della rinnovabili.
Anche questo discorso poi è falsato poiché le tecnologie attuali che utilizzano fonti fossili per la produzione di energia hanno dei rendimenti non altissimi, senza contare che per far arrivare petrolio, gas dai paesi produttori si spende altra energia. Se si facessero dei conti onesti si verrebbe a sapere che poi non è cosi conveniente utilizzare le fonti fossili…
Riguardo a ciò, proprio oggi, 13 3 2008, un giornalista, presumo del “Corriere della Sera” (non sono riuscita a vedere il nome) riguardo al petrolio e all’OPEC affermava (su Rai-news Economia) che quest’ultimo (OPEC), avesse richiesto (leggere –RICATTATO -) un ritardo nello sviluppo dei biocombustibili e benzina sintetica altrimenti avrebbe frenato la produzione di greggio. E aggiungeva che proprio per questo l’Unione Europea ha messo come limite (fatto passare per soglia a cui tendere) il 20% di rinnovabile. !!!
Cioè, mio umile parere, che si potrebbe gia fare molto di più ma siccome i signori del petrolio ci chiuderebbero il rubinetto, abbassiamo i pantaloni e diciamo tutti in coro “20%”!!!

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