mercoledì 2 aprile 2008

non lasciamo soli i tibetani e il Dalai Lama

“Ogni volta che sei nel dubbio o il tuo Io ti sovrasta, fai questa prova: richiama il viso dell’uomo più povero e più debole che puoi avere visto e domandati se il passo che hai in mente di fare sarà di qualche utilità per lui. Ne otterrà qualcosa? Gli restituirà il controllo sulla sua vita e sul suo destino? In altre parole, condurrà all’autogoverno milioni di persone affamate nel corpo e nello spirito? Allora vedrai i tuoi dubbi e il tuo io dissolversi.”
M.K.Gandhi


“SE SEI SUL PUNTO DI DIRE QUALCOSA DI BRUTTO A UNA PERSONA, CERCA IL BELLO DI LEI.

NON SEMPRE SCUSARSI SIGNIFICA ESSERE NEL TORTO, SIGNIFICA ESSERE DISPIACIUTI.

QUANDO UNA PERSONA OTTIENE UN SUCCESSO , FALLE I COMPLIMENTI.

CERCA DI FARE IN MODO CHE GLI ALTRI SI SENTANO MEGLIO DOPO AVER FATTO UN ERRORE.

LASCIA CHE I TUOI AMICI ABBIANO ALTRI AMICI. “

frasi scritte su dei cartelli dentro il “Tibetan Children’s Village”, un complesso dove studiano duemila figli di rifugiati tibetani (perseguitati e torturati dal regime comunista cinese) fra zero e 18 anni, a Dharamsala, in India dove è in esilio il Dalai Lama. se vi interessano altre notizie visitate il sito, http://www.actfortibet.org/ oppure fate una ricerca sul Dalai Lama. Grazie dell’attenzione.

la preghiera della serenità:
“concedimi la serenità di sopportare le cose che non posso cambiare.
il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare.
e la saggezza per coglierne la differenza.”

c'è un iniziativa di Beppe Grillo:
http://www2.beppegrillo.it/iniziative/free_tibet.php

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sei troppo una grande!Altro che Marty!(scherzo)
Se hai l'occasione leggiti la lettera che il Dalai Lama ha inviato a Repubblica!
Ciao ciao
baci continua così
Dimy