martedì 13 maggio 2008

il girone delle polveri sottili

Il seguente brano è tratto dal libro “Il girone delle polveri sottili” di Stefano Montanari , editore Macro Edizioni… un libro agghiacciante …

abbiate la pazienza di leggere e poi di decidere…

Capitolo 16

Entrare a contatto con i soldati malati è stato l’ingresso in un mondo straordinario, con questo aggettivo usato nel suo significato proprio: fuori di tutto ciò che è l’ordinarietà.

[…]

Morena e io cominciammo a vedere i soldati per interposta persona perché loro non c’erano più. Fu Morena ad incontrare una moglie, anzi una vedova [….]

In breve, il marito, un ufficiale sulla quarantina, maratoneta praticante e in eccellente stato di salute, parte per l’Iraq con il contingente del suo paese. Quali siano stati i suoi compiti in zona di guerra non è mai stato dato sapere, ma il fatto è che, dopo sei mesi, viene rimpatriato. Arriva su una sedia a rotelle, incapace di reggersi in piedi, benché non avesse riportato alcuna ferita. Perché? Nessuna diagnosi.

Tra gli altri, i sintomi più vistosi sono quelli classici della stanchezza cronica, di dolori molto forti alle articolazioni e di un umore disturbato, con insonnia e gravi difficoltà di memoria primaria, quella che riguarda avvenimenti accaduti da pochi minuti. Ma un altro sintomo piuttosto curioso, stavolta a carico della donna: dopo un rapporto sessuale, a livello del canale vaginale si manifestano sempre forti bruciori che durano giorni e si formano piaghe sanguinanti ribelli a qualsiasi trattamento farmacologico o chirurgico. Burning semen disease è il nome attribuito alla malattia, tradotta in italiano come “malattia del seme urente”.

Con il tempo, senza disporre di una diagnosi e senza l’ausilio di nessuna cura efficace, i sintomi si aggravano: i dolori aumentano, la memoria se ne va completamente, tanto che il nostro soggetto non riconosce più nessuno e, cosa assolutamente insolita, gli occhi cambiano colore: da marroni che erano diventano di un blu intenso, per poi virare ancora a un colore “di fango”.

Passano più di otto anni prima che l’ufficiale muoia, quando muore, arrivano immediatamente dei militari che sequestrano il cadavere di cui si perdono le tracce.

Noi, però, riuscimmo ad avere delle biopsie che erano state praticate negli anni della malattia e in queste trovammo quantità enormi di polveri con una prevalenza di cobalto. Qualcosa a che fare con gli occhi blu? Chissà.

4 commenti:

Mister P ha detto...

Esiste un luogo preciso per avanzare ipotesi scientifiche, e questo luogo sono le riviste scientifiche. Non mi riferisco a Focus, ma a quelle riviste che ricevono articoli, li fanno valutare da esperti del campo (processo chiamato peer review) e se considerati attendibili li pubblicano per un pubblico di soli esperti, che è in grado di distinguere le conclusioni credibili da quelle meno sostenute dai dati.
Ora, questo disgraziato che è Stefano Montanari si dimentica di pubblicare quello che "scopre" sulle riviste del suo settore: nessuno dei suoi articoli o interventi è stato confermato o anche solo non smentito dalla "comunità scientifica" (eufemismo che significa "la gente che conosce la materia di cui si sta parlando").
Per contro i suoi libri e i suoi articoli sono pieni di aneddoti e ipotesi di cospirazione, ma non ho ancora visto che dati abbia, o che analisi faccia per raggiungere le sue conclusioni.

(ora, un insulto personale e diretto al manutentore del blog: che effetto fa essere un burattino?)

laura ha detto...

se tu non fossi cosi presuntuoso come sembri sapresti che una ricerca scomoda con risultati ancora piu scomodi e distruttivi per certe lobby, non ha posto su nessuna rivista scientifica...ce ne sono tanti di esempi di come questo meccanismo ha bloccato ricerche.i soldi sono piu importanti...
tanto per curiosità, ti sei letto il libro, i documenti del blog? anche il riscaldamento globale, l'inquinamento chimico(e non solo..) parevano boiate inventate da ambientalisti...

Mister P ha detto...

La Sapienza riceve più di 800 riviste di biologia, più di 400 di chimica, un centinaio di problemi ambientali e circa tremila di medicina.
Affermare che le ricerche del dott. Montanari siano state bloccate per motivi economici vuol dire che tutte queste riviste -comprese quelle che parlavano di riscaldamento globale da prima degli anni sessanta (individuare quali siano è lasciato come esercizio per il lettore, ma una ricerca su google scholar restituisce più risultati di quanti non servano)- hanno ricevuto pressioni da lobby non meglio identificate.
Questa affermazione va dimostrata.
Come vanno dimostrate altre affermazioni, come ad esempio la correlazione tra il cobalto e le iridi blu.
Esercizio: prima di poter ipotizzare che l'avvelenamento da cobalto modifichi il colore degli occhi, quali ipotesi devo dimostrare?
Suggerimento: Quantità e precedenti sono le più palesi.

Mister P ha detto...

Non faccio in tempo a inviare un commento, che qualcuno mi pensa :)
Ho appena ricevuto un
articolo di le Scienze sulle PM10, che riprende l'articolo pubblicato da una rivista molto prestigiosa, il giornale dell'associazione medica americana.
O le lobby se lo son fatto sfuggire, o i giornali sono più onesti di quanto non si creda...
Quello che voglio dimostrare, scherzi a parte, è che gli articoli su argomenti controversi vengono pubblicati sui giornali scientifici (ne ho trovato uno che si preoccupava del riscaldamento globale nel 1925), il che -se non garantisce l'accuratezza della roba pubblicata (cercare sempre su google scholar "errata corrige")- garantisce almeno l'equità delle riviste nel complesso.