martedì 29 luglio 2008

lettera al presidente della repubblica italiana, di Monia Benini e Per il bene comune

pubblico una lettera al presidente della repubblica italiana.

Egregio signor Presidente,
ci permettiamo di richiamare l'attenzione Sua e dei Suoi collaboratori su due articoli della Costituzione, che è anche nostra, nonostante noi si faccia parte dei 3.700.000 elettori a cui è stata espropriata una rappresentanza parlamentare che la Costituzione avrebbe dovuto garantire.
Gli articoli sono:
- il 48, che recita "Il voto è personale ed eguale, libero e segreto";
- il 56 che, al fine di garantire una loro rappresentanza in parlamento, ribadisce il principio del rapporto tra il numero degli abitanti e quello dei seggi.

La responsabilità di non aver rilevato l'incostituzionalità della vigente legge elettorale non ricade solo su di Lei, anzi, in gran parte, essa è correttamente attribuibile a chi l'ha preceduta nel ruolo di massimo garante dell'attuazione e rispetto della Costituzione Repubblicana, ai membri della Corte Costituzionale, alla massoneria deviata italiana, ed ai partiti che hanno venduto l'anima al sistema affaristico-finanziario che vuole completare la conquista dei beni pubblici, mobili ed immobili.
Resistendo agli interessati appelli al non voto, noi ed oltre tremilioni e settecentomila elettori italiani siamo andati a votare esprimendo voti validi, ma ora non siamo rappresentati nel parlamento della nostra Repubblica (Art. 1: la sovranità appartiene al popolo..); prendiamo atto che oggi, in Italia, la Costituzione viene ufficialmente disconosciuta e che, nonostante l'Art. 48, il voto:
- non è più personale ("una testa un voto"), ma ora bisogna ritrovarsi in almeno 1,5 milioni per poter esercitare il diritto di "concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale" (Art. 49 della Costituzione);
- non è più eguale perché, come a rubamazzetto, chi vota un "grosso partito", si prende i deputati tolti a chi non raggiunge il 4% (Art. 56: La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto);
- non è più libero, non solo perché coartato dalla truffa mediatica sul voto "UTILE", gestita insieme da PDL, PDL-L e loro Associati, (di varia natura), ma perché la libera scelta è figlia della conoscenza (ma oggi potremmo aggiungere, libera conoscenza) e nessuno ha fatto nulla per garantire che gli elettori, prima di scegliere conoscessero i programmi e le proposte dei candidati e dei partiti.
La legge denominata "Par condicio" è stata sbeffeggiata, mentre televisioni e radio, operando su pubblica autorizzazione (concessione) finalizzata all'informazione, sono per tale via facilmente riconducibili alla loro tradita mission; va altresì ricordato che in base a tale presunta funzione di libera informazione, quotidiani e settimanali su carta stampata (che ci hanno totalmente ignorato e che sono di proprietà dei grossi gruppi finanziari ed immobiliari del paese) ricevono sostanziose sovvenzioni di pubblico denaro;
- non è più segreto, perché il Parlamento (avendo tolto il voto con cui un elettore poteva opporsi ai locali capibastone dando segretamente la propria preferenza a candidati più stimati o fuori dal locale sistema di potere finanziario), lo hanno "eletto" 6 persone : Veltroni, Berlusconi, Fini, Bossi, Casini e Di Pietro e lo hanno fatto mettendo ai primi posti delle loro liste elettorali persone "di assoluta fiducia".
La nostra associazione ha abbracciato la scelta della non violenza e quindi, pur privati del diritto costituzionale (Art. 49: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.), non faremo alcuna azione di eguale violenza, ma ci riserveremo di praticare forme di protesta civile.
Spiacenti di dover attrarre la Sua attenzione su questioni che danno tanta amarezza a quanti credono all'utilità, non solo morale ed etica, della democrazia, con immutata stima le inviamo i nostri cordiali saluti.
Per il coordinamento nazionale di
PER IL BENE COMUNE
Monia Benini
P.S.Qualora lei dovesse essere sfiorato da dubbi sulla veridicità di quanto espostole, sarà sufficiente che un suo collaboratore verifichi il numero delle testate giornalistiche che avranno riportato notizia della presente Lettera Aperta, che viene inviata anche a loro, con preghiera di pubblicazione.

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